Il Centogiro

La copertina del libro il centogiro

Il Centogiro, 99 storie (più una) dal Giro D’italia, è un libro pubblicato nel 2017 dalla casa editrice Ediciclo. Come suggerisce il titolo, è un libro che raccoglie 99 storie, ognuna presa da una delle 99 edizioni fino ad allora disputate della corsa rosa. Posso garantire è che non è un libro come lo sono tanti altri sul ciclismo. Il Centogiro è il risultato di un progetto nato dalla redazione di “Bidon, ciclismo allo stato liquido”, un progetto che ha saputo reinventare la narrazione del ciclismo in chiave moderna, traendo il meglio dagli strumenti comunicativi del nostro secolo: la rete e i social. Un esperimento più che ben riuscito. Leggilo, farai un favore alla tua anima, e alla tua passione

La copertina del libro il centogiro

Il Centogiro è il miglior modo di celebrare le prime 99 edizioni del Giro D’Italia

Questo libro, nato dalla penna – o forse, per meglio dire la tastiera – di “Bidon, ciclismo allo stato liquido” – con l’intento di celebrare le prime 99 edizioni del Giro D’Italia, in occasione della sua centesima edizione, nel 2017.

Una raccolta di storie e visioni di ognuna delle precedenti edizioni

E’ una raccolta di storie e visioni sulla storia del Giro. I redattori di Bidon hanno voluto ripescare un pezzetto di ognuna delle precedenti edizioni; hanno ripescato quelle più significative, che non sono necessariamente legate esclusivamente all’aspetto sportivo, perché il Giro è molto, molto di più.

Storie il cui fascino ha saputo trascendere le epoche

Il Giro D’Italia è imprese, ma le imprese sono fatte da atleti che prima che essere atleti sono persone. Il Giro sono uomini, ma sono anche donne, che hanno delle storie, e sono queste storie di uomini e di donne ad aver segnato l’immaginario collettivo degli italiani plasmandolo con quel sottile fascino capace di trascendere le epoche.

Il Centogiro è il sapore antico del ciclismo raccontato in forma moderna

Ci hai mai fatto caso? Durante le tele o le radiocronache, quante volte vengono menzionate le vecchie imprese? I riferimenti al passato sono onnipresenti; nella maggior parte di caso si guarda al passato come ad un’età dell’oro oramai lontana, come se il presente non avesse elementi altrettanto belli.

I ragazzi di Bidon si sono “fatti nani e seduti sulle spalle di giganti”. Con Il Centogiro hanno voluto, ma soprattutto hanno saputo, reinterpretare il ciclismo con un sapiente uso dei mezzi moderni. Sono partiti dal loro magazine online “Bidonmagazine“, e dalla loro pagina Facebook, ed hanno iniziato a raccontare un ciclismo diverso.

Hanno iniziato a raccontare quel ciclismo carico di fascino del passato, ma usando la internet, i social. Questa è la vera genesi di questo libro: un tentativo di andare contro la nostalgia che da troppo tempo affligge la narrazione del ciclismo in un continuo malinconico confronto con il passato.

Perché ti consiglio di leggere “Il Centogiro”?

Perché “nella stanza dei bottoni” ci sono i ragazzi di Bidon

Si, senza ombra di dubbio quando ho deciso di raccogliere in un unico elenco i titoli de i migliori libri sui migliori libri sulla bicicletta, uno dei primi libri a cui ho pensato è stato proprio quello edito da Ediciclo in occasione della 100^ edizione del Giro D’italia. Ho pensato subito a questo libro soprattutto perché “nella stanza dei bottoni c’erano i ragazzi di “Bidon” che, se per caso non avessero rappresentato di per se una garanzia, sono stati affiancati da altri grossi calibri del ciclismo nazionale.

Il plotone di Bidon è composto in pianta stabile da Francesco Bozzi, Filippo Cruz, Eugenio D’Alessio, Leonardo Piccione, Riccardo Spinelli e Angelo Trofa. Insieme a questi che ho appena citato, per l’occasione hanno fatto gruppetto nientepopòdimeno che Marco Balestracci, Giorgio Burredu, Gino Cervi, Oscar Cini, Alessandra Giardini, Claudio Gregori, Silvio Martinello, Marco Pastonesi, Marco Pinotti e Maurzio Ricci.

Perché Il Centogiro ha saputo distillare il fascino di 100 edizioni del Giro D’Italia

Probabilmente, credo, che un motivo ci sia se il ciclismo, diversamente da altri sport, vive in maniera così profonda dell’epica del passato. Il Centogiro ha saputo scavare negli aspetti più reconditi della memoria collettiva: è riuscito cogliere la quintessenza di ciò che ha dato vita e corpo i miti e alle leggende.

Il Centogiro ha saputo farlo perché ha guardato a 99 anni di Giro con occhi diversi rispetto a tutti gli altri. Si sono cercate le storie prima che le imprese. Certo, talvolta queste due coincidono, ma spesso sono le storie apparentemente di contorno che segnano in maniera indelebile le menti e i cuori degli appassionati.

Probabilmente, perché, sono le storie “semplici” a rendere il ciclismo uno sport diverso, più umano rispetto a tanti altri. Il ciclismo è l’unico sport che viene a casa nostra, e il ciclismo è uno dei pochi sport in cui ogni appassionato ha la possibilità di incontrare i protagonisti di quelle storie durante i loro allenamenti. Talvolta condividendo con questi qualche chilometro di strada.