Ridurre gli attriti nel processo di vendita è un passo semplice, ma non scontato. Ero arrivato ad un punto che non ero più in grado di aumentare gli sforzi profusi nel negozio di bici, così sono stato costretto a trovare un’alternativa che ottimizzasse i miei sforzi. Più che aumentare il numero di processi, mi sono reso conto che dovevo rendere più efficienti quelli esistenti; ecco: ridurre gli attriti nel processo di vendita è proprio questo.

Ridurre gli attriti nel processo di vendita, in un negozio di bici

Il funnel di vendita: un concetto che si può migliorare

Quanti di noi hanno sentito parlare del “funnel di vendita”, ovvero del principio per il quale il processo di conversione ha la forma di un imbuto? Per la precisione, questo concetto viene sempre presentato come un imbuto diviso in tre parti: 

Il Funnel di vendita: si può migliorare riducendo gli attriti nel processo di vendita
  • Quella all’estremità superiore, è la più larga, ed è quella dove viene posto il numero di persone che conoscono il nostro negozio di bici;

  • Al centro dell’imbuto, dove la sezione è più stretta, vengono idealmente collocati i potenziali clienti che in qualche modo hanno avuto un’interazione, dei contatti, con noi

  • L’estremità inferiore, quella più stretta, è deputata a rappresentare quel più ristretto numero di persone che sono effettivamente clienti che hanno comprato qualche cosa nel nostro negozio di bici, oppure hanno usufruito di qualche nostro servizio. 

I problemi del funnel di vendita

Tutto sommato, pensare alla nostra attività con questa forma ha un suo senso. Non sarò certo io a mettere in discussione questo principio fondamentale del marketing de delle vendite, però a mio avviso, ho avuto modo di ragionarci e, applicandolo ad un negozio di bici, questo tradizionale “imbuto” presentava qualche “problemino”. 

Per prima cosa: è inefficiente. Per riempire un imbuto serve una grossa quantità di acqua. Nel nostro caso, dove l’acqua è rappresentata dai clienti, serve un enorme sforzo in termini di tempo e soldi per convogliare nuove persone verso il nostro processo di vendita. E, come sappiamo tutti, gestendo un negozio di bici da soli, di tempo ne abbiamo sempre molto poco. 

Se poi, consideriamo che la maggior parte delle persone che entrano nella parte superiore del funnel, non uscirà dal fondo – tradotto: non avrà speso dei soldi nella nostra attività – va da se che è molto semplice rendersi conto che un sacco di sforzi saranno sprecati

Facciamo un esempio di come un imbuto funziona nella realtà. In fisica, quando usiamo un imbuto, buttiamo dentro un liquido dall’alto ed aspettiamo che esca dal fondo, giusto? E qui il processo finisce; tutto si ferma fino a che non butteremo dell’altro liquido da sopra. 

Inoltre, tutto ciò che buttiamo dentro all’imbuto e che poi esce dal fondo, non ha alcun impatto nella parte superiore. Fintanto che il corso del liquido scorre verso il fondo, e quindi l’uscita, ciò che è in ingresso non godrà di alcun effetto di ciò che esce dal basso. 

Quello di cui mi sono reso conto è che in un negozio di bici le cose vanno in modo un po’ diverso. Come? Le persone che escono dalla nostra bottega possono avere un ENORME impatto su quelle che entreranno in futuro

Ridurre gli attriti nel processo di vendita col passaparola

Ciò di cui mi sono reso conto è che se i clienti che escono dal nostro negozio, amano il nostro negozio, o amano i nostri prodotti, o amano i servizi che offriamo loro, questi lo diranno ai loro amici, i quali, a loro volta, sarà molto probabile che ci sceglieranno: osservando questo semplice comportamento, mi sono reso conto che il “fondo dell’imbuto” può alimentare “la parte alta dell’imbuto”.

Non a caso, il buon e vecchio passaparola è ancora giudicato la più potente fonte di pubblicità. Allo stesso modo, se la gente che viene da noi non è contenta dell’esperienza avuta, cosa sarà probabile faccia? Allo stesso modo lo dirà ai suoi conoscenti, aumentando (di molto) la probabilità che questi diventino nostri clienti. In poche parole influirà sull’entrata dell’imbuto.

Insomma, riflettendo sul concetto del funnel, e mettendolo a confronto con la realtà di gestione di un negozio, mi sono reso conto di una cosa: che la gente che esce dal nostro negozio (quindi quei clienti che la teoria pone sul fondo dell’imbuto) può influire in maniera attiva su quella che entra.  

Per questo motivo mi sento di dire che, a prescindere da tutte le teorie, questo sia un concetto che chi gestisce un negozio di bici deve avere ben chiaro in testa. L’esperienza vissuta dai quei clienti che escono dal nostro negozio può direttamente incidere sul numero di persone che in futuro vorranno entrare nel nostro negozio di biciclette

Il processo di vendita a forma di ruota

Ragionandoci, mi sono reso conto che più che ad un imbuto, un negozio di bici assomiglia ad una specie di ruota.

Perché una ruota? Perché la ruota è un elemento che immagazzina energia. Quando ad una ruota dai una spinta, questa inizia a girare; quando aggiungi forza, questa girerà più velocemente. 

Diversamente da un imbuto, dove l’unico modo di mantenere costante il flusso che vi passa attraverso è continuare a versarvi nuovo liquido nella parte superiore, una ruota continuerà a girare fino a che non ci sarà un attrito che lo rallenterà

Dal punto di vista dei nostri affari, mi sono immaginato che la velocità con la quale questa specie di enorme ruota – gira, corrisponda al successo della nostra attività.

Ho notato sulla mia pelle che i clienti felici forniscono a questa ruota immaginaria la forza per girare, sia perché ritornano acquistando ancora, sia perché parlano bene in giro del negozio ai loro conoscenti spingendoli a venire

Tutto ciò è positivo, se ci pensiamo. C’è un “però”, l’altro lato della medaglia: clienti scontenti, sarà probabile che non ritornino né che ci raccomandino. Questo possiamo immaginarlo come un freno applicato al volano, un attrito che rallenterà la rotazione, ovvero la metafora per la crescita del nostro volume d’affari. 

Cosa voglio dire con tutto ciò: se vogliamo che i nostri affari “girino” bene dobbiamo sia imprimere maggiore forza di rotazione alla nostra ruota, sia ridurre ogni possibile attrito

Cosa sono gli attriti nella vendita?

Nel nostro negozio di bici “forza” è ogni cosa che porta ad una vendita: buone capacità di vendita, prodotti di qualità e clienti felici che ci raccomandino ai loro amici.

Gli attriti nei processi di vendita, invece, sono tutti quegli aspetti che possono impedire una vendita, come: la nostra inefficienza nella vendita, dei prodotti scadenti, o anche una cattiva esperienza d’acquisto del cliente che egli racconterà ai propri conoscenti. 

Per un buon venditore, aumentare la forza non è un problema. Un buon venditore sa come superare gli sforzi, spingere i prodotti e chiudere un affare. Egli fa tutto ciò che serve per raggiungere gli obbiettivi che si è posto. È parte del nostro lavoro. 

Come responsabile del negozio, io mi sento in dovere di “accelerare” questa ruota e puntare ad obbiettivi sempre più alti; questo studiando, formandomi, investendo in campagne di marketing (da qui l’importanza di una strategia social per un negozio di bici della quale parlo in questo post) per aumentare il numero di contatti, o facendo più telefonate o mandando più email

Arriviamo ad un punto che non possiamo fare di più

Per lungo tempo ho provato ad accelerare questi processi, fino ad arrivare al punto di non poter fare di più: non avevo né il tempo materiale né le energie. Infondo lo sappiamo bene tutti, e soprattutto tu che stai leggendo BikeClever.it, che gestire un negozio di bici da soli, è veramente difficile perché ci sono tante cose a cui badare. 

Ecco perché mi sono sforzato di trovare una soluzione alternativa: ho pensato che non potendo “imprimere maggiore forza”, per far si che la ruota accelerasse ugualmente avrei dovuto provvedere ad eliminare gli attriti nel processo di vendita. Togliendo attrito, con minore sforzo si ottiene un miglior risultato. Un po’ come i cuscinetti ceramici.

L’unico punto in cui potevo agire era eliminare tutti gli attriti nel processo di vendita, eliminare gli sprechi di energia. Questo cambio di mentalità è stata la svolta, e penso che ciò che ha aiutato me, possa essere utile anche a chiunque abbia un negozio di bici. 

Eliminare gli attriti dai processi di vendita lo considero un modo di riconcepire la vendita: renderla più efficiente, con meno sprechi; sia per noi che vendiamo che per i nostri clienti che comprano.

L’esperienza ha insegnato a tutti noi come le vendite siano sempre basate sulla ricerca della convenienza. I nostri clienti sono sempre alla ricerca dell’esperienza di acquisto più conveniente. 

Questo caratterizza tutti i settori: una volta compravamo i CD al negozio di dischi all’angolo; ora scarichiamo la musica da iTunes. 

Ce ne siamo accorti tutti con l’avvento di internet e soprattutto degli ecommerce come i comportamenti d’acquisto siano cambiati. Amazon e Google hanno persino sviluppato degli strumenti che ti permettono di fare acquisti da casa solo parlando ad alta voce. Il consumatore moderno è costantemente alla ricerca della via più facile, veloce ed efficiente per comprare ciò a cui è interessato.

Parlando con altri negozianti di bici, mi sono reso conto che in tanti non riescono a prendere confidenza con questo nuovo scenario, e che per poter pensare di competere bisogna ridurre gli attriti nei processi di vendita quanto più possibile. 

Conclusioni: serve un cambio di mentalità

È una sfida che mi sono reso conto non possiamo più rimandare. Per competere con Amazon dobbiamo ad ogni costo migliorare l’esperienza di acquisto dei nostri clienti, e non potendo aumentare la forza all’infinito, trovandoci da soli a gestire un negozio di bici, bisogna che impariamo ad ottimizzare le risorse. Un modo per ottimizzare è, a punto, ridurre gli attriti nel processo di vendita. 

Non abbiamo più scelta, noi che gestiamo un negozio di biciclette. Dobbiamo iniziare a pensare differentemente. Dobbiamo ripensare il processo di vendita e bisogna soprattutto pensando a come ridurre gli attriti dal processo di vendita. Questo ci farà vendere meglio, in modo moderno; farà felici i tuoi clienti e quindi il tuo negozio crescerà, e in fretta!

E tu? Sei pronto ad eliminare gli attriti? Lascia un commento e raccontami la tua esperienza

Per poter scegliere quali canali social usare nel nostro negozio di bici è necessario avere una panoramica generale. Conoscere le peculiarità di ciascun Social ci permetterà di fare scelte consapevoli e, soprattutto, in linea con gli obbiettivi che ci siamo posti di raggiungere.

Per poter raggiungere un’obbiettivo abbiamo bisogno di due cose fondamentali: la prima è avere i mezzi giusti, la seconda è conoscere gli obbiettivi. Sembra scontato, ma fidati: non lo è! Molto spesso incontro negozi di bici che, pur lamentandosi di come vanno gli affari, non riescono a mettere in atto dei rimedi concreti.

Il perché? Fondamentalmente la ragione è una: non hanno in mente obbiettivi chiari se non, un vaghissimo “aumentare le vendite”. Ovvio che tutti vogliamo aumentare le vendite, ma aumentare la vendita di biciclette, o accessori per biciclette, è solo una conseguenze.

Aumentare le vendite è la conseguenza di scelte strategiche atte a modificare la nostra offerta in precise direzioni. Ecco perché, per riuscire a tracciare una “scaletta” delle cose da fare è necessaria una strategia globale, supportata da strategie sui diversi ambiti.

Da qui l’importanza anche di una strategia social per il nostro negozio di bici, della quale parlo in questo articolo, che puoi leggere cliccando qui.

Quando si tratta di scegliere i canali social per il tuo negozio di bici, lo so, ti trovi ad una scelta così ampia che può essere quasi disorientante. Quale sarà la più efficace? Quale la migliore? Sono dubbi naturali, non preoccuparti: ci sono passato anch’io. In questo post ti parlerò delle principali caratteristiche dei differenti Social network, così che poi potremmo decidere insieme quali fanno più, o meno, al caso tuo. 

Facebook

Facebook

Parlando dei possibili canali Social per il tuo negozio di bici, è ovvio che dobbiamo parlare di Facebook. 

Sono sicuro che già lo conosci, magari hai anche un profilo o una pagina, però voglio comunque farne una panoramica generale. Probabilmente hai già sentito quel detto che recita “se Facebook fosse una nazione, sarebbe la più grande del mondo”. Questo perché raccoglie più di due miliardi di persone: più della Cina, la quale conte circa 1,4 miliardi di abitanti. 

Verosimilmente, la maggior parte delle persone che conosci, o dei tuoi clienti, ha Facebook e c’è una cosa veramente importante che dobbiamo considerare per un negozio di bici: tutta questa gente non è su Facebook solo per farne un uso strettamente personale. 

Secondo i dati di AGCOM, ben 34,8 milioni di italiani ha Facebook, e considerando che milioni di attività commerciali usano una Pagina Facebook Business some per parlare con i propri clienti, condividere post ed eventi,  e gestire campagne pubblicitarie altamente targetizzate, è facile immaginare come Facebook dovrà essere una delle più importanti piattaforme per la strategia social del tuo negozio di bici. 

Perché Facebook è indispensabile per il tuo negozio di bici

Quasi sicuramente tu hai una profilo personale, probabilmente hai anche una pagina Business per il tuo negozio di bici. È abbastanza noto che la pagina personale ha una reach organico migliore rispetto ad una pagina Business, ma credimi: ci sono diversi motivi per i quali per il nostro negozio di bici è opportuno utilizzare una pagina Business: 

  1. Pagina Business:Facebook vuole che le attività commerciali usino una pagina Facebook; tutti i tentativi di eludere questa regola avranno un destino segnato: saranno eliminati.
  2. Milioni di followers: una pagina Business può avere milioni di followers; nelle pagine personali si possono avere un massimo di 5000 amici.
  3. Accesso agli Insights: la pagina Business da accesso agli Insights, ovvero tutti i dati relativi alle visite, ai “mi piace”, le visualizzazioni, etc. 
  4. Facilitare la ricerca: la pagina Business ci offre la possibilità di categorizzare la nostra attività commerciale, e ciò faciliterà la ricerca ai nostri clienti, si possono caricare le foto dei prodotti, eventuali riconoscimenti, possono essere lasciate recensione dai clienti, e molte altre funzionalità.
  5. La pubblicità: si possono creare inserzioni altamente targetizzate rivolte ai clienti giusti per il nostro negozio di bici. 
  6. Facebook Pixel: Aggiungendolo al sito del nostro negozio di bici si potranno monitorare il flusso di clienti dagli annunci verso il sito.
  7. Varietà di contenuti. In Facebook è possibile pubblicare diverse tipologie di contenuto come testo, testo e foto, foto, video e molti altri; esiste anche la possibilità di fare dirette video e pubblicare stories che, sulla falsariga di Instagram, sono contenuti che scompaiono dopo 24 ore.

YouTube

YouTube è importantissimo tra i canali social per il nostro negozio di bici

YouTube è il secondo social network più grande al mondo, con i suoi 1.3 miliardi di utenti, dopo Face. Ovvio che nello sviluppo di una strategia social bisogna tenere considerare YouTube come uno dei più importanti canali Social per il tuo negozio di bici. 

Ti svelo un’altra chicca: YouTube è anche il secondo motore di ricerca più usato al mondo dietro Google. Interessante, no? Per darti un’idea dell’importanza di YouTube, pensa che mediamente vi vengono caricate 300 ore di video  ogni 5 minuti, e almeno 5 miliardi di video vengono guardati su YouTube ogni giorno. 

Lo stesso Google riporta che 6 persone su 10 preferiscono i video online alla TV live. Cosa significa questo? Che questa è una possibilità di raggiungere un pubblico di potenziali clienti  con dei video ad un costo decisamente più abbordabile rispetto alla TV tradizionale. Tra i canali social per il tuo negozio di bici, considera che YouTube raggiunge, sui dispositivi mobili (ad es. cellulare) più persone comprese tra i 18 e i 49 anni rispetto alla normale TV. 

I vantaggi che ti offre YouTube

Caricare video su YouTube quindi deve essere parte della nostra strategia Social per il negozio di bici perché ha molti vantaggi: 

  1. SEO: essendo il secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo aiuta con la Search Engine Optimization del sito del nostro negozio di biciclette. 
  2. Alto tasso referral: è la piattaforma che ha uno dei più alti tassi di referral rispetto agli altri social. 
  3. Alto tasso di conversione nelle inserzioni a pagamento
  4. Acquisto. Bei video incrementano la possibilità di trasformare un cliente interessato in un cliente che acquista.
  5. Iscritti: YouTube offre la possibilità ai clienti di iscriversi al nostro canale, permettendo loro di seguire i nostri video.
  6. Feedback: ogni video può essere commentato e creare un momento di interazione con i clienti. Questa opportunità può essere usata per capire quali contenuti sono più efficaci e quelli che invece meritano una revisione.
  7. Pubblicità a pagamento. Si possono creare brevi video che vengono pubblicati all’inizio di altri video ricercati dagli utenti. 

So cosa stai pensando: creare video non è facile, e rivolgersi ad un professionista che lo faccia potrebbe risultare costoso; credimi: i benefici in termini statistici confermano che i costi vengono ampiamente ricompensati in termini di ritorni. 

Instagram

L'importanza di Instagram tra i canali social utili per un negozio di bici

Instagram è il terzo social più grande al mondo e come tale non potrei non parlarne su questo post dedicato ai canali Social per il tuo negozio di bici. Continua a leggere che ci diamo un’occhiata insieme. 

Instagram è proprietà di Facbook, ma ha delle caratteristiche un po’ diverse: è un Social network che si basa su foto e video, e gli utenti seguono persone e brands per il gusto di vedere contenuti visuali interessanti e divertenti. 

Questo, inoltre, è un Social giovane, ovvero l’età media è bassa: il 90% degli utenti di Instagram ha meno di 35 anni. Mi sento però in dovere di aggiungere che questo dato è in rapido mutamento visto che il tasso di crescita del Social è molto elevato e il ventaglio di utenti che si creano un account è in rapida espansione. 

La funzione principale è condividere foto e video, ma c’è anche un’altra caratteristica che sta diventando sempre più popolare: le Instagram Stories: sono contenuti che svaniscono dopo 24 ore ai quali possono essere aggiunti filtri e altri effetti video. Anche se svaniscono dopo 24 ore, per noi che le pubblichiamo, le storie, vengono salvate in un archivio. 

Instagram ci da la possibilità di creare un profilo business al quale potremmo aggiungere nella bio il numero di telefono del nostro negozio di bici, e l’indirizzo e il link al sito del nostro negozio bici. Utile, no?

È molto importante prendere in considerazione Instagram quando scegliamo i canali social per il nostro negozio di bici perché Instagram ha un engagement molto forte, specialmente per i brands. Più dell’80% degli utenti in Instagram segue almeno l’account di un brand. Tra le altre cosa, vuoi sapere un’altra cosa? L’engagement con i brands in Instagram è 10 volte maggiore rispetto a Facebook, 54 volte maggiore rispetto Pinterest e 84 volte maggiore rispetto Twitter. 

Sai cosa significa questo per il nostro negozio di bici? Questo significa che la pubblicità su Instagram avrà molto più successo e porterà molti benefici al nostro business. Mi pare una buona ragione per usarlo, no? 

Twitter

Twitter è tra i canali Social utili per un negozio di bici

Bene, ora passiamo a parlare di Twitter, il famoso social di microblogging. Twitter è famoso per essere il social dove delle news in tempo reale; qui puoi trovare cosa sta accadendo in giro per il mondo in ogni minuto, sia che qualcuno abbia avvertito un terremoto in Cina sia che qualcuno stia guardando una corsa di bici seduto davanti alla TV. 

In Twitter gli utenti condividono messaggi lunghi al massimo 280 caratteri, chiamati – a punto – Tweets; questi possono includere foto, link e gifts animante. Giusto per dare una dimensione al volume dei informazioni condivise, pensiamo che vengono pubblicati più di 500 milioni di tweets ogni giorni. 

Twitter è un posto fantastico per te per scoprire quali sono i trend del settore della bici, cosa ne pensano gli addetti ai lavori e anche i potenziali clienti. Qui dovremmo condividere contenuto frequentemente: molto più frequentemente rispetto agli altri social, e dovresti allacciare discussioni regolarmente con il tuo pubblico. 

Twitter è una piattaforma importante, tra i canali social per il nostro negozio di bici, perché qui gli utenti spesso condividono le loro opinioni rispetto a prodotti e servizi: qui vengono espresso tanto gli apprezzamenti tanto la disaffezione per un prodotto o per un brand. 

Twitter inoltre è possiede Periscope, una piattaforma per i video live: qui, più di 350.000 ore di live video sono trasmessi in rete ogni giorni. 

Su Twitter ci sono, inoltre, diverse forme di pubblicità: annunci nel flusso di news, con i trendig topics, la possibilità di promuovere profili, e molte altre. Ad ogni modo, il miglior impiego che possiamo fare di Twitter è una comunicazione organica, direttamente con i nostri clienti, intrattenendo conversazioni che aiutino a rafforzare la loro fedeltà al nostro negozio, oltre che la fiducia in esso. 

LinkedIn

Anche LinkedIn rientra tra i canali social utili per un negozio di bici. LinkedIn, a differenza degli altri Social di cui ho parlato fino ad adesso, è una piattaforma business-to-business, con la quali gli addetti al marketing hanno solitamente una buona confidenza. 

Principalmente, Linkedin, è una piattaforma usata per il recruiting, ma recentemente è diventata una piattaforma per trovare le ultime novità e per restare collegati con persone da tutto il mondo. Inoltre, ora, gli utenti possono condividere aggiornamenti di stato, in modo simile a Facebook, allegandovi foto o video che possono essere a loro volta rifondivisi e commentati. 

Ci sono molte ragione per cui mi sento di consigliare di comprendere LinkedIn tra i canali social del nostro negozio di bici. Ad esempio è un buon canale per prendere contatto con qualcuno che vuoi incontrare, oppure per trovare possibili clienti che sei interessato a raggiungere. 

LinkedIn è un’ottima piattaforma per dimostrare la tua competenza e rafforzare la tua leadership nel settore, offrendo valore attraverso una pubblicità targetizzata. In LinkedIn puoi stringere contatti nei gruppi e puoi anche condividere contenuti che indirizzino potenziali cliente verso il tuo sito. 

Pinterest

Pinterest non è uno strumento che personalmente uso molto, però voglio comunque parlarne. Desidero metterti a conoscenza di tutti i possibili canali social che si possono utilizzare per un negozio di bici, poi ognuno è – ovviamente – libero di usare quelli che riterrà più consoni e funzionali per mettere in pratica la propria strategia. 

Pinterest è un canale social che molti pensano sia dedicato solo al rapporto business-to-consumer (B2C), ovvero dalle aziende verso i clienti finali, ma ci sono in realtà molti usi messi in atto in ottica B2B dalle aziende. 

Pinterest è essenzialmente una piattaforma dove vengono condivide delle serie di tavole, talvolta tematiche, nella quale gli utenti possono mettere degli spilli ad immagini, video e links che più piacciono loro. Ciò che è unico in Pinterest è che la vita media di un “pin” è oltre tre mesi, laddove in Twitter, la vita di un post è una questione di minuti e, in Facebook, questione di circa un’ora. 

Pinterest è utile in ottica SEO in quanto è una buona fonte di refferal verso il sito del nostro negozio di bici: tutto questo è traffico che da semplice contatto può trasformarsi in cliente. 

Altra peculiarità di Pinterest è il fatto che avesse un pubblico rappresentato dalla maggior parte da donne, ma la cosa ora sta rapidamente cambiando: il 40% dei nuovi iscritti sono uomini. 

Ti starai chiedendo, quindi, come potremmo usare questo social per il nostro negozio di bici? Beh, innanzitutto creando delle tavole con dei link verso i prodotti e servizi che vendiamo, oppure verso i post del nostro blog. Oppure possiamo creare una tavola che dimostri che il nostro negozio come affermato e degno di credibilità. 

Bisogna considerare la possibilità di creare tavole che spieghino i prodotti, o raccontino episodi e chicche del negozio; oppure video. Pinterest potrebbe esserci utile anche nel caso volessimo assumere qualcuno, mostrando tutti i vantaggi che ci sono a lavorare nel nostro team. Utile, no? Le possibilità sono infinite. 

Snapchat

Snapchat è un Social che ha perso una grande fetta del suo mercato quando Instagram ha lanciato le sue storie, essenzialmente copiando il business model di Snapchat. In ogni caso, questo social, ha ancora una buona base di utenti, e si sta muovendo verso aree come quelle della realtà aumentata, la quale potrebbe avere delle applicazioni interessanti. 

Come le storie di Instagram, le storie di Snapchat scompaiono dopo 24 ore. C’è una moltitudine di filtri che possono essere usati durante i video live. Oggi, i brand possono pubblicizzare con storie molto più dinamiche e lunghe rispetto agli Snaps personali. Altro dato interessante che può esserci utile è che il pubblico che usa Snapchat è molto giovane: l’età va dai 12 ai 24 anni. 

Con Snapchat credo di aver finito la carrellata dei principali canali social che possono essere utili per il nostro negozio di bici. Non è detto che bisogna usarli tutti all’interno di una strategia; bisogna piuttosto usare quei Social che, in a base alle loro caratteristiche, possono essere più utile a raggiungere gli scopi e gli obbiettivi che ci siamo fissati. 

Conclusioni

Ogni tipologia di utente accede all’informazione in modo diverso, sta a noi a intercettare le persone giuste, nel posto giusto con il messaggio giusto. 

E tu? Quali canali social pensi di utilizzare per la tua strategia social? Oppure quali utilizzi già? Fammelo sapere lasciando un commento sotto a questo post

In questo post ti parlerò del motivo per cui ti serve una strategia social per il tuo negozio di bici. Creare un piano promozionale che che ti permetta di sfruttare le tecnologie digitali e social ti aiuterà a dare forma alle tue conversazioni, rafforzare la lealtà e attirare nuovi clienti nel tuo negozio di bici. Ovviamente, non bisogna pensare che i Social possano sostituire tutti gli altri metodi di promozione come email, eventi o pubbliche relazione. I Social possono rafforzare questi metodi tradizionali e offrirti nuovi canali comunicativi per il tuo negozio.

Una strategia Social per il tuo negozio di bici: a cosa serve?

Si, lo so a cosa stai pensando: gestire da soli un negozio di bici è complicato, e non ho tempo di sviluppare una strategia Social; ho altre mille cose più importanti da fare! Lo so perché ci sono passato anch’io, ma poi quando ho iniziato ad usare i Social in maniera strutturata ne ho visto subito il ritorno in vendite. Ci sono molti benefici nell’avere una strategia social per il tuo negozio di bici. Te li elenco di seguito:

  • Ti aiuteranno ad ottimizzare i tuoi sforzi a livello marketing. I contenuti che creerai potranno essere visti da un più ampio numero di persone e, soprattutto, arriveranno alle persone giuste.
  • Incrementerai la fama del tuo negozio di bici, ovvero il numero di persone che ne sanno dell’esistenza. Ovviamente più persone sanno dell’esistenza del tuo negozio di bici, più possibilità ci sono che entrino nuovi clienti; e che acquistino. Sono finiti i tempi in cui gli unici modi per farsi conoscere potevamo ricorrere solo ai cartelloni o ai volantini. Con i social network potrai comunicare direttamente con i tuoi clienti, puoi essere li dove sono i tuoi clienti.
  • I Social sono un mezzo potentissimo per creare passaparola, all’inizio non potevo crederci nemmeno io. Ricorda: anche nell’era dei Social media, il passaparola rappresenta il più potente tra i mezzi pubblicitari. Una ricerca ha rivelato che il 71% dei consumatori che hanno avuto un buon servizio di assistenza tramite social, raccomandano il tuo negozio.
  • I Social ti aiutano, inoltre, ad attirare nuovi acquirenti per i tuoi prodotti e servizi, e ti danno la possibilità di parlare direttamente

Un’opportunità che non bisogna farsi sfuggire

La strategia social è un’opportunità che non bisogna farsi sfuggire per il successo del nostro negozio di bici

Credimi, usare i social è un’opportunità che non bisogna farsi sfuggire! Lo so che il tempo è poco, e proprio perché il tempo è poco una strategia social per il tuo negozio di bici è fondamentale: ci permettere di ottimizzare il tempo e massimizza i risultati.

Ti parlerò più avanti di come realizzare una strategia social per il tuo negozio di bici in termini pratici. Per adesso mi interessa introdurti ad un concetto che a me è stato molto utile: il concetto di buyer persona.

La buyer persona

Credimi, il concetto di buyer persona è molto più semplice di quello che potrebbe sembrare. Per farla breve una buyer persona altro non è che il profilo psicografico del tuo cliente ideale, ovvero i suoi gusti, le sue preferenze, la sua età, la provenienza. Insomma, tutti quelle caratteristiche che ti aiutano a tracciarne un profilo quanto più preciso possibile.

A cosa servono tutti questi dati? Beh, semplice. Più cose conosci dei tuoi clienti, più ti sarà semplice creare una strategia mirata per ogni categoria di clientela. Capire chi vuoi raggiungere con i tuoi messaggi sarà di grande aiuto per una moltitudine di cose come:

  • scegliere la giusta piattaforma social;
  • Creare contenuti più apprezzati ed interessanti;
  • creare inserzioni pubblicitarie targhettizzate verso il giusto pubblico.

Quali sono le caratteristiche che delineano il tuo cliente ideale? Beh, non esiste una ricetta. Io ti posso dire quali uso io, ma poi con la pratica riuscirai ad individuare quegli elementi che riterrai più utili. Ad esempio

  • Età
  • Sesso
  • Reddito
  • lavoro
  • interessi
  • motivazioni
  • Siti web preferiti
  • E-commerce prediletti
  • Social utilizzati

I social network ti danno la possibilità di rivolgerti a porzioni di clienti ben determinate e fidati: questo è un vantaggio perché ti permetterà di creare il messaggio giusto per le persone giuste. Ad esempio: se decidi di creare una promozione per dei copertoni da MTB, sarebbe inutile che questo messaggio arrivasse a chi magari possiede solo una bici da corsa, giusto? Conoscendo questi elementi psicografici potrai quindi adattare la comunicazione ai diversi tipi di clientela.

Allinea la strategia social del tuo negozio di bici ai tuoi obbiettivi di vendita

Allineare la strategia social per il tuo negozio di bici con i tuoi obbiettivi di business è fondamentale. Avere chiari gli obbiettivi di business renderà molto più semplice creare dei relativi obbiettivi Social che trasformeranno i tuoi “followers” in persone che entreranno nel tuo negozio e…compreranno.

Proprio come definisci i tuoi obbiettivi di business, dovrai definire i tuoi obbiettivi Social. Se ti sembra un concetto un po’ astratto, non ti preoccupare, continuando a leggere ti accorgerei che è molto semplice. Con l’esperienza ho trovato un trucchetto per definire gli obbiettivi social, che riassumo con il metodo S-M-A-R-T. Ogni obbiettivo deve essere: Specifico, Misurabile, Alla portata, Rilevante, Tempestivo (ovvero raggiungibile in un tempo ragionevole)

Usa il metodo SMART per definire gli obbiettivi della strategia social del tuo negozio di bici

Proviamo a fare un esempio? Magari aiuta a fare chiarezza. Se il tuo obbiettivo è far si che il tuo negozio sia più conosciuto tra la categoria dei cicloturisti che viaggiano in bikepacking, uno degli obbiettivi della tua strategia marketing sarà di sviluppare dei contenuti interessanti che diano consigli di per viaggiare, magari dandoti come obbiettivo tutti di raggiungere i cicloturismo nel raggio di 100Km. Poi magari potremmo decidere di mettere come obbiettivo secondario lo sviluppare le interazioni con un certo numero di clienti. Queste operazioni mirate ci permetteranno di raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati.

Avere degli obbiettivi chiari ci sarà anche d’aiuto a misurare quello che i professoroni chiamano ROI (Return Of Investiment); con parole più semplici: il ritorno di investimento. Ovvero, potremmo misurare quanto i nostri investimenti – che siano in termini di tempo o di soldi, o entrambi – ci diano come ritorno rispetto agli obiettivi perseguiti. Poter monitorare i risultati ci permetterà anche di migliorare sempre più la strategia.

Cosa ti serve per creare la strategia social per il tuo negozio di bici?

Ora abbiamo chiarito che le prime due cose che ci servono per creare una strategia social per il tuo negozio di bici sono gli obbiettivi di business e le buyer personas. Per creare una buona strategia dobbiamo, però, essere in grado di:

  • Spiegare ogni Social e come ognuno sia utilizzabile al meglio
  • Comprendere l’impatto del social listening e dell’engagement.
  • Sviluppare una strategia di contenuti per il nostro social media plan
  • Identificare il modo in cui le metriche sono fondamentali per capire il successo dei nostri sforzi digitali
  • Integrare i social media con i mezzi classici come il sito, le conversazioni e post del blog.

Ci sono un sacco di variabili nello sviluppo di una strategia social per il tuo negozio di bici, ma imparando ad avere la padronanza di queste, vedrai come riuscirai a destreggiarti agilmente in questo nuovo contesto e, soprattutto inizierai a toccare con mano che i tuoi sforzi saranno pagati.

Nel weekend del 20 e 21 ottobre è andata in scena la 3^ edizione del BRNDay. Il BRN Day è un evento unico nel suo genere: organizzato da Bernardi, ovvero uno dei distributori di componenti per biciclette più importante d’Italia è un’occasione imperdibile per toccare con mano tutte le novità e incontrare di persona i fornitori presenti nel catalogo dell’azienda di Forlimpopoli.

Si. Quest’anno ho deciso di andare al BRNDay. Per vari motivi non sono riuscito a partecipare alle prime due edizioni, ma avevo sentito ottimi commenti da chi vi aveva partecipato.

Al BRNDAy non è un evento aperto a tutti. Il BRNDay è un evento riservato agli operatori di settore. Non ci sono biglietti d’ingresso, parteciparvi è gratuito. È necessario fare richiesta di partecipazione direttamente all’organizzatore sul sito dedicato: brnday.it.

Per ricevere l’accredito come negoziante è sufficiente comunicare la ragione sociale del negozio, la partita IVA, l’indirizzo e l’email. Si inserisce il numero di inviti che si desiderano e si invia la richiesta. Dopo pochi minuti una mail conferma l’avvenuta richiesta, informando che gli inviti verranno inoltrati tramite mail i giorni precedenti l’evento.

Io, devo dire, che ho fatto due accrediti: uno come negozio e uno come stampa, accreditandomi tramite il blog bikeclever.it.

BRNDay: organizzazione impeccabile

Ricevo gli accrediti tramite mail il 15 ottobre, cinque giorni prima dell’apertura del BRNDay. Quando apro la mail ho subito la prova che quanto mi era stato riferito, non era privo di fondamento. L’organizzazione è impeccabile, e lo si capisce subito dalla mail di conferma.

Bernardi per l’occasione ha riservato il Palazzo dei Congressi, in Piazza della costituzione, a Bologna. Sotto l’accredito stampabile, Bernardi ha annotato tutte le possibilità per arrivare all’evento: in auto, o con i mezzi pubblici.

Per chi optasse per i mezzi pubblici il distributore romagnolo ha pensato a tutto: delle navette faranno spola tutto il giorno dalla stazione dei treni sino al Palazzo dei Congressi. E viceversa.

Per chi investe decide di raggiungere l’evento con mezzi propri, ci sarà la possibilità di parcheggiare gratuitamente: è stato riservato un parcheggio di 500 posti giusto di fronte all’ingresso. Insomma, le premesse appaiono buone sin da subito.

L’evento è stato previsto per due giorni: il 20 e il 21 di ottobre, ovvero la domenica e il lunedì. Due giorni scelti non a caso visto che la maggior parte dei negozi di biciclette sono chiusi proprio il lunedì mattina. Io decido di andarci domenica 20.

Io opto per l’automobile. Seguo le indicazioni riportate nell’accredito: sono semplici e chiare, e ci arrivo senza problemi. L’organizzatore ha avuto anche la sensibilità di sottolineare la presenza degli autovelox lungo corso Stalingrado.

Parcheggio l’auto e mi avvio verso l’ingresso. Tutto è ben indicato e si trova con facilità. Le bandiere tipo surf fanno egregiamente il loro dovere.

L'entrata di BRNDay

Nella hall d’ingresso, bisogna fare l’accredito. Li trovo organizzato anche un comodo guardaroba dove decido di lasciare la giacca. Tengo solo lo zaino perché so già come sono fatto: sono un raccoglitore seriale di cataloghi e brochure.

Sono circa le 10:30. La gente è tanta, organizzata in tre file che, tutto sommato scorrono veloci. capisco velocemente che gli standard di efficienza di Bernardi sono piuttosto alti dato che vengono aperte altre due postazioni dove poter fare il check-in. Nel giro di 5 minuti è il mio turno: consegno il mio accredito e ricevo in cambio una stopper con la mappa dei fornitori, il catalogo delle e-bike e altri opuscoletti utili alla visita.

BRNDay: la sala principale

La sala principale

Appena entro nella sala principale, ho un ulteriore conferma della maniacalità con la quale è stata organizzato l’evento. Ben arredata, accoglie i seguenti marchi:

  • Campagnolo
  • Shimano
  • BRN Food

Fa la sua bella figura anche una caffetteria dove ci si può fermare a parlare di affari davanti ad un buon caffè.

BRNDay: Sala Italia

brnday-sala-italia

Questo è il cuore pulsante dell’evento. Due sale: in una la presentazione – a rotazione – del catalogo Bernardi. Per tutto il giorno, per tutti e due i giorni, il ricco catalogo veniva presentato agli astanti. L’altra sala ospitava a turno le presentazioni dei prodotti di: Selle SMP, Campagnolo, Shimano.

Eurobike 2019 è sicuramente la fiera legata al mondo della bici più importante d’Europa. Spesso mi viene posta la domanda “a cosa serve andare alle fiere di settore quando, ormai, si possono trovare tutte le informazioni in rete?”

In questo articolo voglio parlarti proprio di quanto sia importante partecipare a questa manifestazione per chi gestisce, o lavora, in un negozio di biciclette.

Photo: EUROBIKE Friedrichshafen

Eurobike 2019: l’evento di riferimento

Negli ultimi anni ci sono stati due grandi novità che hanno profondamente modificato il mondo della bicicletta. Queste novità hanno in qualche modo disorientato l’intera industria della bicicletta. O meglio: ha portato nuovi equilibri, e in questo mondo in piena rivoluzione l’Eurobike 2019 rappresenta il punto fermo al quale tutti fanno riferimento e al quale è saggio far riferimento.

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i piccoli eventi

Negli ultimi 15 anni, all’incirca, la bicicletta ha scoperto una nuova vita. E ben venga. Vuoi per il costo dei carburanti sempre crescente, vuoi per la maggiore sensibilità verso i problemi ambientali, vuoi per mille altre ragioni, la bici va di moda.

Ovviamente all’interesse da parte del pubblico ha fatto seguito un incremento del volume d’affari. E sempre ovviamente, all’aumentare del volume d’affari, il mercato della bicicletta ha iniziato a destare l’interesse di nuovi player.

Sempre più fiere, festival, test bike ed eventi di vario genere

Credo sia facile rendersene conto: se solo penso alla mia regione, il Veneto, nel 2015 è scoppiata una guerra – nemmeno tanto velata – tra Padova Fiere e Verona Fiere per contendersi la fiera italiana della bicicletta di riferimento. Oltre a ciò ho visto nascere nuovi format dove le bici oltre che essere presentate potevano anche essere provata, come il BikeExperience a Galzignano, nei Colli Euganei. Se non bastasse, in questa situazione molto fluida ed indefinita si sono fatti largo anche degli eventi organizzati dai più importanti distributori. Uno fra tutti? Mi sento di citare il BRN Day, organizzato da BRN Bike Components il quale si è fatto carico di colmare un vuoto lasciato aperto dalla guerra.

Questi sono solo esempi, ma sono sicuro che chiunque pensi alla realtà attorno al proprio territorio potrà individuare situazioni simili. Il risultato di queste guerre commerciali è stato il mettere alla corda i marchi di biciclette.

Piccoli eventi significa piccolo pubblico, e il ritorno di visibilità per i marchi cala drasticamente.

Sono troppi gli eventi, spesso anche sovrapposti l’uno all’altro. Questo crea innanzitutto la materiale impossibilità per i marchi di esservi presenti; oltre a ciò, partecipare a tutti questi eventi risulta veramente dispendioso in termini di energie.

Se tutto ciò non bastasse, il moltiplicarsi degli eventi ha avuto come conseguenza il frazionamento del pubblico. Risultato? Ogni evento raccoglie solo una parte – molto spesso su base locale – di pubblico interessato, riducendo di molto i ritorni i termini di visibilità per i marchi del settore.

La rete e i social

Internet, e in particolare i social network, negli ultimi anni hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione. È una rivoluzione che ha toccato tutti i campi, e il mondo della bici non poteva esserne esente.

La comunicazione è più fluida. Il ruolo degli intermediari dell’informazione si è ridotto molto. Gli appuntamenti sono meno ferrei rispetto una volta: in passato i marchi aspettavano le fiere per presentare le novità al mercato.

Ora non più.

Presentazioni tutto il tempo dell’anno

Grazie alla rete, ai siti, ai blog, alle riviste online e ai social network le aziende presentano i nuovi prodotti in totale autonomia di tempi. In ogni periodo dell’anno. Questo rende molto più dispendioso il restare aggiornati in termini di tempo. Ed è questa una buona ragione per far visita ad un evento di riferimento come Eurobike 2019.

Pensa a quante newsletters ricevi ogni giorno dai tuoi fornitori: tantissime. Le leggi tutte? Probabilmente no. E se lo facessi? Quanto tempo dovresti dedicare quotidianamente a quest’attività? La risposta è semplice: troppo!

Eurobike 2019: tutte le informazioni a portata di mano

In un mercato che cambia così velocemente come quello della bici, restare al passo è fondamentale per chi gestisce un negozio di bici. Conoscere le ultime novità, sia dei tuoi fornitori che degli altri brand non è più un plus: è una necessità!

Per quanto la rete dia accesso a tutte le informazioni, il processo di ricerca è diventato così ampio che richiede una quantità di tempo enorme. Ecco perché partecipare alle fiere è molto importante.

A maggior ragione dato il moltiplicarsi di eventi piccoli.o medi che siano, è essenziale ottimizzare il tempo dedicatovi e scegliere gli eventi che raccolgono il maggior numero di marchi possibile.

Ed è quello che fa Eurobike 2019. L’elenco degli espositori che scelgono la fiera di Friedrichshafen come vetrina è pressoché infinito (puoi trovare l’elenco completo cliccando qui)

Qui potrai trovare tutte le novità del mercato. Potrai inoltre organizzare incontri con i tuoi partner e, oltre a ciò, conoscerne di nuovi e magari, chi lo sa, allacciare nuovi rapporti commerciali.

Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se si, condividilo: potrà essere utile anche ad altri. Hai domande a proposito? Commenta qui sotto, ti risponderò!

Chi gestisce un negozio di bici lo sa bene: anche nell’era di internet le fiere della bici sono un appuntamento imprescindibile. Nel corso dell’anno sono moltissime, e in tutte le parti del mondo. Ovviamente partecipare a tutte è impossibile oltre che non avrebbe alcun senso. Però, partecipare a qualcuna, è produttivo e porta sicuramente a dei vantaggi.

Negli ultimi anni, poi, a causa dell’inversione dei flussi d’informazione tra aziende e clienti, l’offerta di eventi fieristici in senso stretto e affini si è notevolmente espansa e ha preso numerose forme. Di seguito indicherò una serie di eventi; alcuni sono più interessanti, altri meno. Di quelli che io ho personalmente visitato, farò una recensione isolandone i punti positivi e quelli negativi.

le fiere delle bici più interessanti da visitare

L’elenco delle fiere della bici che ti consiglio di conoscere

Il Centogiro, 99 storie (più una) dal Giro D’italia, è un libro pubblicato nel 2017 dalla casa editrice Ediciclo. Come suggerisce il titolo, è un libro che raccoglie 99 storie, ognuna presa da una delle 99 edizioni fino ad allora disputate della corsa rosa. Posso garantire è che non è un libro come lo sono tanti altri sul ciclismo. Il Centogiro è il risultato di un progetto nato dalla redazione di “Bidon, ciclismo allo stato liquido”, un progetto che ha saputo reinventare la narrazione del ciclismo in chiave moderna, traendo il meglio dagli strumenti comunicativi del nostro secolo: la rete e i social. Un esperimento più che ben riuscito. Leggilo, farai un favore alla tua anima, e alla tua passione

La copertina del libro il centogiro

Il Centogiro è il miglior modo di celebrare le prime 99 edizioni del Giro D’Italia

Questo libro, nato dalla penna – o forse, per meglio dire la tastiera – di “Bidon, ciclismo allo stato liquido” – con l’intento di celebrare le prime 99 edizioni del Giro D’Italia, in occasione della sua centesima edizione, nel 2017.

Una raccolta di storie e visioni di ognuna delle precedenti edizioni

E’ una raccolta di storie e visioni sulla storia del Giro. I redattori di Bidon hanno voluto ripescare un pezzetto di ognuna delle precedenti edizioni; hanno ripescato quelle più significative, che non sono necessariamente legate esclusivamente all’aspetto sportivo, perché il Giro è molto, molto di più.

Storie il cui fascino ha saputo trascendere le epoche

Il Giro D’Italia è imprese, ma le imprese sono fatte da atleti che prima che essere atleti sono persone. Il Giro sono uomini, ma sono anche donne, che hanno delle storie, e sono queste storie di uomini e di donne ad aver segnato l’immaginario collettivo degli italiani plasmandolo con quel sottile fascino capace di trascendere le epoche.

Il Centogiro è il sapore antico del ciclismo raccontato in forma moderna

Ci hai mai fatto caso? Durante le tele o le radiocronache, quante volte vengono menzionate le vecchie imprese? I riferimenti al passato sono onnipresenti; nella maggior parte di caso si guarda al passato come ad un’età dell’oro oramai lontana, come se il presente non avesse elementi altrettanto belli.

I ragazzi di Bidon si sono “fatti nani e seduti sulle spalle di giganti”. Con Il Centogiro hanno voluto, ma soprattutto hanno saputo, reinterpretare il ciclismo con un sapiente uso dei mezzi moderni. Sono partiti dal loro magazine online “Bidonmagazine“, e dalla loro pagina Facebook, ed hanno iniziato a raccontare un ciclismo diverso.

Hanno iniziato a raccontare quel ciclismo carico di fascino del passato, ma usando la internet, i social. Questa è la vera genesi di questo libro: un tentativo di andare contro la nostalgia che da troppo tempo affligge la narrazione del ciclismo in un continuo malinconico confronto con il passato.

Perché ti consiglio di leggere “Il Centogiro”?

Perché “nella stanza dei bottoni” ci sono i ragazzi di Bidon

Si, senza ombra di dubbio quando ho deciso di raccogliere in un unico elenco i titoli de i migliori libri sui migliori libri sulla bicicletta, uno dei primi libri a cui ho pensato è stato proprio quello edito da Ediciclo in occasione della 100^ edizione del Giro D’italia. Ho pensato subito a questo libro soprattutto perché “nella stanza dei bottoni c’erano i ragazzi di “Bidon” che, se per caso non avessero rappresentato di per se una garanzia, sono stati affiancati da altri grossi calibri del ciclismo nazionale.

Il plotone di Bidon è composto in pianta stabile da Francesco Bozzi, Filippo Cruz, Eugenio D’Alessio, Leonardo Piccione, Riccardo Spinelli e Angelo Trofa. Insieme a questi che ho appena citato, per l’occasione hanno fatto gruppetto nientepopòdimeno che Marco Balestracci, Giorgio Burredu, Gino Cervi, Oscar Cini, Alessandra Giardini, Claudio Gregori, Silvio Martinello, Marco Pastonesi, Marco Pinotti e Maurzio Ricci.

Perché Il Centogiro ha saputo distillare il fascino di 100 edizioni del Giro D’Italia

Probabilmente, credo, che un motivo ci sia se il ciclismo, diversamente da altri sport, vive in maniera così profonda dell’epica del passato. Il Centogiro ha saputo scavare negli aspetti più reconditi della memoria collettiva: è riuscito cogliere la quintessenza di ciò che ha dato vita e corpo i miti e alle leggende.

Il Centogiro ha saputo farlo perché ha guardato a 99 anni di Giro con occhi diversi rispetto a tutti gli altri. Si sono cercate le storie prima che le imprese. Certo, talvolta queste due coincidono, ma spesso sono le storie apparentemente di contorno che segnano in maniera indelebile le menti e i cuori degli appassionati.

Probabilmente, perché, sono le storie “semplici” a rendere il ciclismo uno sport diverso, più umano rispetto a tanti altri. Il ciclismo è l’unico sport che viene a casa nostra, e il ciclismo è uno dei pochi sport in cui ogni appassionato ha la possibilità di incontrare i protagonisti di quelle storie durante i loro allenamenti. Talvolta condividendo con questi qualche chilometro di strada.

Probabilmente anche a te è capitato di chiederti quali fossero i migliori libri sulla bicicletta, e allora qui sei capitato sul posto giusto. In questo articolo ti propongo una lista dei migliori libri sulla bicicletta che ho avuto la possibilità di leggere e che sono sicuro ti potranno essere utili.

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La copertina di “Indro al Giro”, la raccolta delle cronache sportive scritte da Indro Montanelli per il Corriere della Sera in occasioni del Giro d’Italia del 1947 e del 1948

Il Centogiro, 99 storie (più una) dal Giro D’italia

Una delle letture più affascinanti del punto di vista della poetica. Il Centogiro è la celebrazione delle prime 99 edizioni del Giro D’Italia, fatta con gusto, ripescando 99 storie che aiutano a capire come si sia formato quell’immaginario collettivo che ancora oggi distingue la Corsa Rosa. Parlo in maniera approfondita del Centogiro in quest’articolo.

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La copertina di “Il Centogiro”
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La copertina di “The Climb”, la biografia di Chris Froome
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La copertina di “My Time”, la biografia di Bradley Wiggins
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La copertina di “Volevo solo pedalare”, di Alex Zanardi
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La copertina di “Alex Zanardi…però, Zanardi da Castel Maggiore”, Alex Zanardi
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La copertina de “Il Giro’Italia”, Colin O’Brien
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La copertina di “Le 98 ragioni per cui vado in bicicletta”, Martin Angioni